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Ottavio Zanetti

Ottavio Zanetti

"D’estate quando ero piccolo ero sempre in villa Maffei a giocare con i figli del dottor Italo, Massimo e Carlo insieme all’Ermanno Armani. La moglie del dottor Italo, la signora Mirella, voleva sempre che andassi da loro a mangiare, per far venire appetito ai suoi figli che mangiavano contro voglia, mentre io mangiavo per due."

Mi chiamo Ottavio Zanetti. Sono nato a Darzo nel 1947. Sono sposato e vivo a Darzo.
Ho lavorato per la ditta Mineraria Baritina dal 1974 al 1986. Abitavo nello stesso condominio dove abitava il direttore Delaidini e così, conoscendolo, mi hanno fatto entrare a lavorare. All’inizio ero mugnaio. Poi con altri tre compagni mi hanno messo al controllo della produzione del granulato per la ditta Culigan di Bologna che produceva sistemi per il filtraggio dell’acqua. Il lavoro era particolare e abbastanza autonomo rispetto a quello che facevo prima come mugnaio perché non dovevo timbrare il cartellino e lavorando in pochi ci si aiutava quando uno non poteva, faceva l’altro e così. È stato un lavoro interessante anche se la paga era bassa.
Il mio ruolo, infatti, era quello di responsabile ma non era riconosciuto a livello economico.
Mi piace ricordare il buon rapporto con i compagni che era ottimo e in generale in clima era buono e certe cose le lasciavano correre non erano troppo fiscali.

Mia mamma si chiamava Rosina Marini era nata nel 1915 ed è deceduta nel 2000. Ha lavorato per la famiglia Maffei a Porto Ceresio e poi anche in villa quando è venuto ad abitare qui a Darzo il dottor Italo con la famiglia. Inoltre ha fatto anche la cernitrice. Mi ricordo che lavoravano con in mano un martelletto per rompere i sassi.
Ho impressa nella memoria la scena di una volta che ero andato lì dove lavorava mia mamma, ero molto piccolo. C’erano queste donne intorno al nastro trasportatore. Una mi ha preso in braccio per baciarmi e poi mentre mi baciavano mi passavano da una all’altra. Ha lavorato tanto perché il papà era malato. Noi eravamo quattro fratelli ed eravamo sempre portati da una parte o dell’altra perché lei doveva lavorare. È morta lo stesso giorno che è morto l’ingegner Piero Corna.
D’estate quando ero piccolo ero sempre in villa Maffei a giocare con i figli del dottor Italo, Massimo e Carlo insieme all’Ermanno Armani. Io ero e sono ancora più amico di Massimo che viene ogni tanto ancora a trovarmi. Fino al 1965 la villa è stata usata dalla famiglia, poi solo saltuariamente e per lavoro. Mi ricordo che la moglie del dottor Italo, la signora Mirella, voleva sempre che andassi da loro a mangiare, per far venire appetito ai suoi figli che mangiavano contro voglia, mentre io mangiavo per due. Naturalmente ero sempre molto felice quando succedeva.

Mio fratello più vecchio Natalino Zanetti che è del 1939 ha lavorato quattro o cinque anni per la Maffei quando era molto giovane poi è emigrato in Svizzera.

Intervista effettuata nel febbraio del 2011 a Darzo.

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Si trova in Valle del Chiese in Trentino, a metà strada tra Brescia e Madonna di Campiglio.

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