"Mi ricordo che si lavorava molto e c’erano i capi severi, soprattutto con i giovani che facevano più fatica ad obbedire."
Mi chiamo Luciano Zocchi e sono nato a Storo nel 1931. Sono sposato con Agnese Piccinelli. Abbiamo tre figli.
Io sarei stato muratore perché avevo fatto la scuola, ma dopo qualche anno che lavoravo nei cantieri ho preso l’allergia al cemento e ho dovuto abbandonare. Sono stato qualche anno in Francia, ma quando tornavo per le feste cercavo qualcosa qui. Allora sapendo che stavano cercando operai, ho fatto domanda alla ditta Maffei. MI hanno assunto nel 1960 nello stabilimento di Trento.
Siccome a Trento stavo su da mia sorella e mia mamma era sola a Storo, dopo un anno ho chiesto l’avvicinamento a Darzo per stare più vicino a casa. Ho sempre continuato a lavorare per la Maffei fino alla pensione nel 1990. Il mio compito era stare all’insaccatrice e poi caricavo a mano i sacchi sui camion. Negli ultimi anni lavoravo alla frantumazione e avevano messo i più giovani all’insaccatore.
La paga non era alta ma andava bene così, anche perché i soldi allora valevano più di adesso. Nel 1962 si prendeva 35.000 lire al mese e qualcosa di avanzava anche.
Quando abbiamo deciso di sposarci, i genitori di mia moglie che era l'ultima di otto fratelli, siccome ormai non stavano più tanto bene, hanno lasciato che ci sposassimo se venivamo ad abitare a Darzo e allora ci hanno dato la terra per costruirci la casa.
Intervista realizzata a Darzo nel dicembre del 2010 grazie alla partecipazione della signora Agnese Piccinelli.
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