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Carmelina Lombardi

Carmelina Lombardi

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"La colazione era il primo quarto d'ora di pausa da quando eravamo entrate alle 4:00 e si prendeva un po’ di caffè latte che si poteva anche scaldare. Insomma era bello perchè c’era la compagnia: si parlava e si rideva."

Sono nata a Bagolino in provincia di Brescia nel 1930.
Nel 1957 quando ho avuto il secondo figlio, siccome mio marito era già ammalato e non lavorava, avevo bisogno di guadagnare. In quel periodo la ditta Maffei aveva bisogno di donne per cernire la barite e finalmente nel maggio del 1958 sono riuscita a cominciare a lavorare. Sono andata a chiedere al ragioniere Girardini che conoscevo; andavo spesso per vedere se c’era la possibilità: gli regalavo qualche cosa e gli ricordavo che avevo gran bisogno. Lui mi rispondeva che aveva già una lista lunga di donne che chiedevano il posto. Finalmente è venuta l’ora di andare ed ero contenta perché non era 'sto gran lavoro, ma si guadagnava qualcosa. Mi ricordo che nell’ultima busta paga nel 1964 ho preso 38.000 lire.
Il lavoro consisteva nell’aspettare che uscissero da un tubo i sassi di barite con l’acqua; di modo che passava su un nastro questo materiale sempre bagnato che noi dovevano scegliere velocemente con le mani e separare i diversi tipi di barite: la bella, la meno bella e il falso, vale a dire i sassi. Noi la mettevamo dentro dei buchi sotto i quali c’erano delle carriole che poi gli operai portavano a svuotare nelle tramogge. Da lì la portavano ad asciugare e, una volta asciutta, veniva macinata. Questo lo facevo gli uomini. Noi donne facevamo solo le cernitrici.
I turni erano di 8 ore al giorno. Prima si facevano i turni mattina e pomeriggio, poi ultimamente si faceva la giornata, dalle 8:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 18:00. Si lavorava anche il sabato e non c’erano ferie; quelle te le pagavano e non c’era l’obbligo di farle. Gli uomini lavoravano anche la domenica e gli veniva pagata come tre giorni. Ma sono agli uomini pagavo così, certo facevano un lavoro con tanta polvere.
Ho lavorato sei anni anche quando ero già incinta per la terza volta; fino all’ottavo mese ho lavorato: partivo da Lodrone a piedi fino a Darzo avanti e indietro per 4 volte al giorno. In quegli anni non pagavano niente per la gravidanza e dovevi lavorare fino all’ultimo. Quando alla fine dopo aver partorito sono tornata dall’ospedale di Tione, nel giugno del 1964, le donne erano già tutte a casa. Mentre gli uomini sono rimasti dentro ancora tanti anni a lavorare il feldspato che veniva da Giustino e da Pinzolo. Per le donne, invece, non c’era più niente da fare ed era un bel lavoro vicino a casa.
Ultimamente sceglievano una donna al mese per pulire tutto lo spazio dove c’era il mulino, vale a dire dove usciva la polvere di barite che poi veniva messa nei sacchi, caricata sui camion e portata via.
Lavorare lì era bello; mi ricordo perché eravamo in tante donne: nel 1958 eravamo in 31 e avevamo due o tre nastri. Bisognava fare attenzione perché passava sempre il capo a vedere se andava bene il lavoro, se si rompeva qualcosa e se lavoravamo abbastanza. Era bello anche perchè avevamo un quarto d’era di riposo per la colazione e la merenda: mi ricordo che in fondo dove c’era il mulino avevamo una stanzetta dove andavano tutti a fare la colazione e c’erano anche i servizi. La colazione era un bel momento di pausa da quando eravamo entrate alle 4:00 e si prendeva un po’ di caffè latte che si poteva anche scaldare. Insomma era bello perchè c’era la compagnia: si parlava e si rideva.
Mi ricordo che in autunno ogni anno si faceva la festa di Santa Barbara: prendevano una stanza a Darzo e si faceva il pranzo e per tutto il giorno e il pomeriggio si ballava. Ce n’erano tante anche da Lodrone che lavoravano a Darzo: c’era Agnese Cominotti, Natalina Faes, che adesso sono morte, Fernanda Seccamani, Elena Igini, Santina Grassi. Da Darzo c’era la Olimpia Beltrami, la Lucia Rinaldi, la Maria Bettazza, la Lorenzina Giacometti, la Speranza Marini che si è sposata a Storo, la Cesira Giacometti.
Ho lavorato alla Maffei fino al 1964 poi tutto ad un tratto hanno chiusa la miniera e il lavoro per le cernitrici è finito.

Mio fratello Aldo Lombardi è nato nel 1940 e adesso abita a Riccomassimo. Ha lavorato come minatore per la ditta Mineraria Baritina dal 1967 al 1993.

Intervista raccolta a Lodrone il 14 marzo 2013

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