"Era un lavoro sempre a contatto con la polvere: dopo pochi mesi dovevo sempre cambiare il telefono cellulare perchè si riempiva di polvere."
Mi chiamo Augusto Rinaldi. Sono nato a Darzo nel 1954 sono sposato e ho due figlie.
Ho lavorato per la ditta Maffei dal 2003 fino alla sua chiusura nel 2009. Avevo sentito alla televisione che la ditta cercava due operai, allora sono andato subito a chiedere. All'inizio non erano molto convinti, poi mi hanno messo in prova per alcuni mesi e poi mi hanno assunto. Il mio lavoro consisteva nel preparare il quarzo da mandare ai mulini in base al prodotto finale che chiedevano i clienti. Io prendevo i sassi di quarzo di Sondalo con la pala, li spingevo nel frantoio in modo che si sminuzzano e poi c'erano altri due macchinari che riducevano il tutto in sassolini che andavano nei mulini per diventare polvere. Poi entravo anche a pulire i silos con le imbragature quando cambiavano il materiale: scendevo al buio per otto metri con il badile e c'era molta polvere. In quel periodo lavoravamo il quarzo e si andava bene dal punto di vista del lavoro. Invece l'atmosfera tra i colleghi non era buona come quella che raccontano i più vecchi, forse perchè questi stabilimenti non rappresentavano più l'unica alternativa possibile all'emigrazione come una volta e quindi è venuto meno il senso di fratellanza e solidarietà. Un bel momento era festeggiare insieme Santa Barbara.
Il lavoro era comodo perchè era vicino a casa, ma si guadagnava poco: 1.200 euro con due figli a carico sono pochi e non cambiava anche se lavoravo nel turno di notte. Poi era un lavoro sempre a contatto con la polvere: dopo pochi mesi dovevo sempre cambiare il telefono cellulare perchè si riempiva di polvere e non funzionavano più i tasti. Quindi probabilmente avrò ingerito un bel po' di polvere nonostante la maschera.
Purtroppo ho potuto lavorare poco perchè la ditta è stata chiusa. Quando la Iris ha preso in mano lo stabilimento era tutto in ordine e a norma. Ma dopo sono arrivati quelli della Minerali Industriali, che hanno cambiato più nomi in pochi anni che altro e hanno anche venduto la centrale elettrica [interna]. Allora abbiamo capito che non c'era futuro per la macinazione. Strano perchè il lavoro c'era, si andava giorno e notte anche se eravamo rimasti in tutto solo quattordici a lavorare. Mi hanno licenziato che mi mancano solo due anni di lavoro per andare in pensione.
Mio papà si chiamava Serafino Rinaldi "Marte" era nato nel 1909 ed è deceduto nel 1985. Ha lavorato per la ditta Maffei tra il 1950 e il 1960: caricava i camion con i sacchi di barite macinata. Il lavoro in ditta lo ha trovato grazie a mia mamma Sofia Marini dei "Giacomane" che conosceva bene i Maffei perchè faceva la sarta a domicilio.
Intervista effettuata a Darzo nel mese di novembre del 2010.
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